UNA STORIA RICCA

Il territorio di Luchiano, un tempo denominato ‘Agulianus’, comprendeva anche le terre antistanti situate a destra della via amerina provenendo da Amelia verso Porchiano del Monte. Alcuni ritrovamenti testimoniano la presenza dei Romani nell’intera area. Qui si trovava la prima Chiesa eretta in onore della romana Santa Firmina, patrona di Amelia e Civitavecchia (200-300 d.C.), come menzionato in un atto del 1160, e le cui rovine erano ancora visibili all’inizio del secolo scorso. La chiesa sorgeva là dove si trovavano le terre e la villa di proprietà della santa, e dove fu poi sepolta.

DA MONASTERO FRANCESCANO A PODERE

Fu forse in memoria di Santa Firmina che i monaci francescani fondarono un piccolo monastero nel XVI secolo, in seguito abbandonato. All’inizio del XIX secolo ciò che ancora rimaneva del vecchio complesso fu destinato ad usi diversi, finchè nel 1821 nacque il Podere Luchiano. Un grosso proprietario terriero fece prosperare queste terre coltivate, tra l’altro, a grano, Ogni anno, sulla grande aia di mattoni fatti a mano, ancora esistente e unica in tutto il territorio umbro, si svolgeva la battitura del grano, seguita da una grande festa per celebrare la raccolta.

RISTRUTTURAZIONE

Ma anche questa grossa azienda scomparve e per un periodo di anni il podere fu lasciato in stato di abbandono. Nel 1993 fu acquistato da Francesco Forniz, esperto di vigneti e oliveti, che, insieme alla moglie Marisa, lo fece ristrutturare completamente, mantenendo intatta la struttura originale, tipica dei casali umbri del XIX secolo. E’ circondato da sei ettari di terreno, di cui 4 coltivati ad oliveto. Vi sono inoltre alberi da frutto e un vigneto.

AGRITURISMO

La piccola azienda agraria, che imbottiglia e vende direttamente l’olio extravergine di oliva prodotto, offre la possibilità di soggiornare nei quattro ampi appartamenti, ricavati all’interno del casale, dotati di tutti i confort e completamente indipendenti. L’azienda è seguita dalla figlia Francesca, di professione traduttrice dal tedesco e inglese, che ora si dedica a questo bellissimo lavoro.

L’antica chiesa di quello che nel ‘600 fu un piccolo monastero, poi utilizzata per decenni come stalla, è stata ristrutturata e trasformata in un’ampia sala di 140 mq che conserva ancora i quattro archi a tutto sesto dell’epoca. Caratteristiche sono anche le vecchie mangiatoie, sapientemente ristrutturate e trasformate in spazi utili. Ha un bel camino ad angolo, cucina e servizi ed è utilizzata per feste e cerimonie.